L'uso dei repertori bibliografici su Cd-Rom facilita l'individuazione
dei confini del campo di ricerca, velocizzando le modalità
di consultazione delle versioni cartacee, sovente consistenti
in numerosi e ingombranti volumi, e fornendo rispetto a queste
chiavi di interrogazione più duttili e raffinate. In commercio
esiste una grandissima varietà di questo tipo di prodotti:
alcuni sono di carattere generale, come le bibliografie nazionali
che indicizzano tutti i volumi pubblicati in uno Stato a partire
da una data determinata (quella italiana consta di quasi 500.000
riferimenti a partire dal 1958), altri riguardano singole discipline
o particolari ambiti di queste (si va dall'ittiologia alla poesia
afro-americana, dal Medioevo europeo all'ergonomia). Si tratta
di strumenti estremamente efficaci ma piuttosto costosi, che richiedono
continui aggiornamenti e sono difficilmente alla portata dei singoli;
per questo vengono acquistati prevalentemente da biblioteche e
istituti di ricerca che li selezionano in base alle finalità
dei loro compiti istituzionali e alle caratteristiche dell'utenza.
Così nelle biblioteche non specialistiche, come quelle
statali, si possono trovare le più importanti bibliografie
nazionali e alcuni repertori disciplinari di ampio interesse (quelli
di ambito giuridico, letterario o artistico, per esempio), mentre
occorre rivolgersi in genere agli istituti universitari per consultare
indici elettronici più mirati. Non essendo compilati in
base al patrimonio di una o più biblioteche, tali repertori
non forniscono indicazioni sull'ubicazione dei testi elencati
o sulle modalità per il loro reperimento. Informazioni
invece disponibili consultando gli Opac, strumenti attraverso
cui sta prendendo consistenza il sogno di una biblioteca virtuale
universale, capace di fornire informazioni su gran parte delle
produzioni della cultura umana.
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